Tipo di documento:
Libro
Autore/curatore:
Nicola Borello
 
Standard: Borello, Nicola [Nicola Borello][Nicola Giacomo Borello]
Titolo:
I valdesi in armi : guerre e tattiche militari della resistenza valdese nel ducato di Savoia dal 1655 al 1690

Standard:

Collana:
SPS : Soldiershop Publishing Storia
Data di pubblicazione:
2020
Luogo di pubblicazione:
Vignate

Standard: Vignate

Editore/tipografo:
Soldiershop Publishing

Standard: Soldiershop Publishing

ISBN/ISSN:
9788893275323
Pagine:
116 p.
Numero di illustrazioni:
illustrato
Formato :
26 cm
Soggetti:
Piemonte - Storia militare - 1655-1690
Valdesi - Storia militare
Valli valdesi - Storia - 1655-1690

Indice:

1.I valdesi: brevi cenni storici p.5

2.I principali protagonisti delle guerre contro i valdesi p.7 2.1Giosué Janavel 2.2Henry Arnaud 2.3Carlo Emanuele Giacinto di Simiana marchese di Pianezza 2.4Nicolas de Catinat de La Fauconnerie 2.5Bartolomeo Jahier

3.Le forze in campo: struttura, consistenza e tattiche degli eserciti francese, sabaudo e valdese nel '600 p.15 3.1L'esercito francese 3.2L'esercito sabaudo 3.3L'esercito valdese

4.Le guerre contro i valdesi dal1655 al 1690 p.39 4.1LePasque Piemontesi(1655) 4.2La guerra dei banditi(1663-1664) 4.3La guerra del 1686 e l'espulsione dei valdesi dalle valli 4.4Il glorioso rimpatrio(1689-1690)

5.Le valli valdesi oggi p.113

Bibliografia p.115

Riassunto/commento:

Tra il 1655 e il 1686, contro i valdesi si scatenarono ondate di persecuzioni, a cui opposero una caparbia resistenza all’interno dei territori in cui si erano insediati, che ormai andavano oltre quelli originariamente permessi dalla pace di Cavour. La resistenza si configurò come una serie intermittente di guerre civili, con esiti altalenanti per i valdesi. L’ultima persecuzione, quella del 1686, causò la diaspora di migliaia di valdesi verso i paesi protestanti in Svizzera, Germania e Olanda. Le ostilità ripresero nel 1689, quando i valdesi costituito un nuovo esercito sotto la guida del pastore Enrico Arnaud e organizzarono il cosiddetto “Glorioso Rimpatrio”, il ritorno dei valdesi nelle valli. La lotta valdese per la riconquista delle loro valli alla fine risultò tanto determinata ed efficace da convincere Vittorio Amedeo II, il duca di Savoia, a concedergli definitivamente una certa forma di libertà religiosa e a reintegrarli come sudditi all’interno del Ducato di Savoia, in cambio del loro aiuto militare durante la guerra della Grande Alleanza (1689-1698), sia pure continuando a mantenere le valli in una condizione di ghetto. La rivoluzione francese prima e Napoleone Bonaparte poi avrebbero portato infine all’emancipazione completa dei valdesi e degli ebrei in tutto il Regno di Sardegna. Acquistata la piena libertà giuridica nel 1848, durante il regno di Carlo Alberto di Savoia (vedi Statuto Albertino), la Chiesa Valdese si sviluppò e diffuse nel resto della penisola italiana, raggiungendo oggi i 25.000 fedeli divisi in 120 congregazioni. Sempre a partire dalla metà dell’ottocento i valdesi, in cerca di migliori opportunità economiche, lasciarono le Alpi Cozie seguendo i flussi migratori italiani verso l’America Latina, dove oggi la comunità conta circa 13.000 membri divisi in 45 congregazioni, e gli Stati Uniti, dove migliaia di valdesi sono in seguito confluiti nella chiesa presbiteriana.