Gattung:
Buch
Autor/Herausgeber:
Giorgio Girardet ; a cura di Hilda Girardet. Prefazione di Bruno Rostagno. Postfazione di Mirella Abate
 
Normierte Form: Girardet, Giorgio [Giorgio Girardet] Girardet, Hilda [Hilda Girardet] Rostagno, Bruno [Bruno Rostagno] Abate, Mirella [Leibbrand-Abate, Mirella][Mirella Abate]
Titel:
Diari della speranza di un pastore evangelico nei lager

Normierte Form:

Reihe:
Libertà e giustizia
Reihe:
20
Erscheinungsjahr:
2020
Verlag/Drucker:
Claudiana

Normierte Form: Claudiana [Editrice Claudiana][Claudiana][Tipografia Claudiana][Claudienne][Imprimerie Claudienne][Claudian Press]

ISBN/ISSN:
978-88-6898-249-2
Seiten:
256 p., [8] carte di tav.
Anzahl der Abbildungen:
16 ill. fuori testo
Format:
21 cm
Schlagwörter:
Deutsche Konzentrationslager - Zweiter Weltkrieg (1939-1945) - Italienische Deportierten - Tagebücher und Erinnerungen
Girardet, Giorgio (1919-2011) - Tagebücher und Erinnerungen

Inhaltsverzeichnis:

 Prefazione. Pensiero teologico e fede alla prova di Bruno Rostagno

Introduzione di Hilda Girardet
 
1. Gli Internati Militari Italiani
2. L’antefatto: la resistenza a Lero
3. Silenzi e omissioni
4. Famiglia e formazione
5. Foto e parole: le tracce
6. Quali e quanti lager?
7. A Sandbostel: attività e personaggi
8. Tre sorprese
Avvertenza
 
Parte prima. Lager di Sandbostel
Parte seconda
Parte terza. Studi, conferenze, interventi pubblici nel Lager
 
Postfazione. Che il mio spirito sia alto o basso, Signore, sii tu con me… di Mirella Abate
Ringraziamenti
Riferimenti bibliografici

Zusammenfassung/Kommentar:

 Fatto prigioniero dopo l’8 settembre e deportato nei lager della Germania nazista per il rifiuto di continuare la guerra a fianco dei tedeschi e dei repubblichini di Salò, il giovane sottotenente valdese Giorgio Girardet tiene fortunosamente un diario, ritrovato quasi integro dalla figlia. Qui se ne propone la parte che va dal marzo 1944 al gennaio 1945 quando, nel campo di Sandbostel – lo stesso di Alessandro Natta, Giovannino Guareschi, Gianrico Tedeschi e tanti altri –, fu il pastore di una piccola rappresentanza evangelica e dove, sorretto da una grande fede e da una forte volontà di reazione, moltiplicherà le occasioni per incontri, gruppi di studio e stabilirà i primi rapporti “ecumenici” con alcuni dei cattolici più aperti presenti nel lager. In quei mesi getterà le basi per la sua lunga vita professionale di pastore, giornalista e studioso, sempre innovatore e sempre aperto al futuro.

Al di là del valore di testimonianza storica, queste pagine, attraverso le lenti di una prospettiva certamente parziale, ci permettono di scoprire come alcuni protagonisti di una generazione ora rimpianta abbiano saputo in condizioni drammatiche confrontarsi e gettare le basi culturali e morali per la ricostruzione del Paese.